Venerdì, 28 Aprile 2017

Annunciazione

Annunciazione Foto di Rossella Licciardi

Titolo: L’annunciazione
Collocazione: salone d’ingresso al primo piano del Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini di Palermo
Epoca: XIV secolo
Autore: scuola di Tino di Camaino
Sponsor: il restauro è stato promosso dalla Fondazione Salvare Palermo Onlus grazie al generoso contributo di due soci, i coniugi Anna Calabrese e Francesco Crucillà
Restauratori: Rossella Licciardi e Giuseppe Milazzo
Direttore dei lavori: Vincenzo Abbate
Alta sorveglianza: Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Palermo
Periodo lavori: maggio-luglio 2015

Il restauro della formella marmorea con L’Annunciazione, conservata presso il Conservatorio di Musica “Vincenzo Bellini” di Palermo, è stato promosso dalla Fondazione Salvare Palermo nell’ambito dell’attività annuale di interventi conservativi sul patrimonio artistico palermitano ed è stato reso possibile grazie al generoso contributo devoluto a tal fine dai coniugi Anna Calabrese e Francesco Crucillà.
Un’altra opera d’arte torna così a nuova vita per merito della sensibilità dei soci di Salvare Palermo, da anni attenti ai problemi conservativi di quei beni culturali della città negletti o poco noti, sui quali sempre più difficile è ormai sperare in un finanziamento diretto da parte delle istituzioni pubbliche.
La scelta dell’intervento questa volta rappresentava un atto dovuto per un duplice motivo: la gratitudine di SALVARE PALERMO nei riguardi del Conservatorio per la fattiva collaborazione e l’ospitalità offerte  negli anni alla Fondazione; il recupero, poi, di un testo figurativo  del tutto ignorato, un ulteriore tassello piccolo per dimensione, se si vuole, ma utile alla riconfigurazione dell’illustre passato di questa nostra città ed al ruolo di scalo commerciale di primaria importanza da essa sempre detenuto in seno al Mediterraneo.
Il bassorilievo, oggetto di studio del Dr. Gaetano Bongiovanni storico dell’arte presso la Soprintendenza per i Beni Culturali di Palermo, viene infatti assegnato a manifattura toscana nell’ ambito dello scultore senese Tino di Camaino e non è da escludere che potesse far parte di un complesso marmoreo più ampio.
Poco importa oggi se l’opera sia pervenuta a Palermo direttamente dalla Toscana (tramite Pisa?) o da Napoli dove lo scultore e i suoi collaboratori risultano pure attivi per la corte angioina; va notato invece che essa verisimilmente – a giudicare dallo stesso suo soggetto – fu destinata sin dall’origine alla chiesa appartenente all’ importante arciconfraternita della SS. Annunziata tanto ricca di storia ( fu teatro nel 1513, per dire,  dell’uccisione di Gianluca Squarcialupo dopo la repressione della famosa rivolta) e purtroppo distrutta dai bombardamenti del ’43 ( i resti furono poi inglobati nelle nuove fabbriche del Conservatorio).
Nel popoloso quartiere del Castello a mare, a ridosso del porto, il sacro edificio insisteva ed aveva l’ingresso principale ( il portale trecentesco è ancora esistente) proprio di fronte alla Chiesa di Santa Cita, notoriamente sede delle ‘Nazioni’ toscane a Palermo, dei pisani e dei fiorentini in primis; ed è in tale contesto e negli innegabili contatti che vanno cercate le premesse dell’arrivo dell’opera a Palermo, tanto più se nella stessa Chiesa si conservava pure il bel trittico dipinto di Gera di Pisa oggi al Museo Diocesano con Sant’Anna e la Vergine.
Dopo il restauro, l'arch. antonio di Lorenzo ha curato l'installazione dell'opera sulla parete, al fine di garantirne una migliore visibilità e fruizione.
Vincenzo Abbate

 Il restauro è stato presentao in occasione della Festa degli auguri, il 3 febbraio 2017

Bibliografia: Vincenzo Abbate, Il bassorilievo dell'Annunciazione al Conservatorio di Palermo; Gaetano Bongiovanni, Una scultura gotica tra Toscana e area partenopea; Giuseppe Milazzo e Rossella Licciardi, L'intervento conservativo, PER n. 43, pp. 39-42.

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