Autore: Carmen Genovese
Anno: 2023
Edizioni: Salvare Palermo
Pubblicazione realizzata con il contributo del Ministero della Cultura
Disponibilità: sì
Il volume raccoglie gli esiti del ciclo di comunicazioni sul tema, con scritti di Lina Bellanca, Gaetano Corselli D’Ondes, Carmen Genovese, Renata Prescia, Rosario Scaduto, Giuseppe Scaturro.
Con approfondimenti su protagonisti e cantieri di restauro emblematici, si vuole ripercorrere l’attività di alcuni tra i più attivi Soprintendenti che si avvicendarono in Sicilia e in parte in Calabria nella prima metà del Novecento nel restauro delle architetture normanne e che, continuando l’opera iniziata da Giuseppe Patricolo, con il loro lavoro dai primi decenni del Novecento fino al secondo Dopoguerra contribuirono fortemente alla riscoperta di questo patrimonio, conferendo più o meno volutamente, ma certo inevitabilmente, significati e valori storici, sociali e politici vivi e, in qualche modo, attuali.
Tali Soprintendenti, Francesco Valenti, Pietro Loiacono, Mario .Guiotto, Armando Dillon, intervennero infatti nei più importanti monumenti normanni, quali il Palazzo Reale, la chiesa e il convento della Magione, San Giovanni del Lebbrosi a Palermo, la Cattedrale di Tropea, il Duomo di Messina, il Duomo e il Seminario di Cefalù.
È significativo rilevare - soprattutto a quasi ottant’anni dalle terribili distruzioni belliche che colpirono anche il patrimonio normanno e che oggi, purtroppo, tornano attuali - quanto il racconto di protagonisti e cantieri frutto del continuo processo di riconoscimento e, non di rado, ricostruzione, mitizzazione e trasfigurazione di un’epoca e delle sue architetture nei valori e nella materia, non debba assolutamente sminuire la considerazione di quei monumenti che sono il frutto di questo percorso, ma al contrario rafforzarne il valore, ampliando la consapevolezza che in essi si racchiude una ricchezza di significati che va al di là dell’immagine, talvolta stereotipata e malintesa, del monumento “originale”. Arricchire dunque la narrazione della storia di queste architetture, che ovviamente è anche storia dei restauri, può infine contribuire ad avvicinare i cittadini ad una sempre più “vera” conoscenza, a favore di una partecipazione più attiva anche nelle pratiche di gestione, conservazione e valorizzazione del nostro patrimonio.