La mostra di Egon Schiele a Palazzo Ziino
All'inizio del '900, nella Vienna Asburgica, laboratorio imperiale di sincretismi culturali tra oriente ed occidente, si compiva il passaggio testimoniale da una concezione artistica legata linguisticamente a preziosismi bizantineggianti di matrice Jugendstil, di cui Gustav Klimt è il massimo rappresentante, alla traduzione traumatica, deflagrante, di una pittura che, persa la sicurezza di un positivismo ormai lontano, urla con lucida crudezza e con oracolare anticipo, il tramonto di un mondo che sarà definitivamente cancellato con la prima guerra mondiale...