Martedì, 24 Maggio 2016

Immagini che si commentano da sole

Riceviamo e volentieri pubblichiamo, senza commenti, le segnalazioni del cittadino signor Mimmo Sciabica:

Invio alcune fotografie di taluni punti della Città, cumuli di immondizie spesso come suppellettili attorno alle campane per il vetro, marciapiedi divelti, pozzanghere varie.
È un misto tra indole cittadina e incuria delle Autorità preposte all’ordine ed alla pulizia della Città, competenze in totale disuso, entrambi poi hanno in comune la totale apatia nei confronti di specifiche problematiche della Città, mutuate da una situazione della Città nei secoli scorsi mancante di presidi igienico sanitari, quando il “fumiere” era un componente utile per rendere la sede stradale facilmente percorribile dalle carrozze trainate da cavalli.
Per quanto riguarda i nostri concittadini è rilevabile un comportamento di cattiva educazione e mancanza di senso civico che coincide con la mancanza di cultura, che non può essere sostituita o confusa con il titolo accademico o di studi, la cultura affonda le radici nell’animo dell’individuo obbligandolo a pensare nel collettivo e non nell’individualismo, alieno dal considerarsi inserito in un contesto economico-sociale riguardante la società che lo circonda.
Banalmente viene ora spifferato da più fonti che il negoziante deve rendere lo spazio esistente sul davanti della sua bottega il più accogliente possibile, ciò ha un risvolto economico positivo in quanto trasmette ai consumatori un senso di benevolenza e di accettazione del commerciante, lungi dalla svogliatezza con cui viene curata l’attività stessa-
In tal modo il commerciante può fare concorrenza ai centri commerciali dove la popolazione inopinatamente si lascia convincere dalla pulizia e dall’aspetto dei luoghi, dove non esistono, come nelle vie del centro, tappeti di mozziconi di sigarette, involucri di cartone abbandonati dagli stessi esercenti, ciò al di la della comodità di acquistare tutta una serie di prodotti in un unico esercizio.
Che dire poi dei depositi di pezzi di elettronica rottamati (v. foto), unitamente a taluni componenti di automobili distrutte ed altro, che si vedono in anfratti esistenti nella viabilità cittadina, forse residui ancora esistenti di zone bombardate, che non mi azzardo chiamare bidonville o banlieu in quanto, queste ultime, frutto di un contesto economico-politico-sociale con basi e strutture ben diverse dalle nostre, con un risultato nell’aspetto uguale sì, ma nell’essenza diverso, fatto di arroganza, incapacità a fare meglio e voglia di migliorarsi.
Ritengo infine semplicistico criticare o scandalizzarsi di fronte alle immagini della Città che si commentano da sé.
Quanto sopra può essere una base per un ampio dibattito in ordine alla fermata delle auto in doppia, terza fila, negli spazi dedicati alle persone con disabilità o destinati alle fermate dei mezzi pubblici e non per ultimo alla sosta delle auto delle forze dell’ordine anche se non in compiti di ordine pubblico.
Quest’ultimo punto necessita di un particolare approfondimento e coinvolgimento di specialisti di psicoterapia comportamentale.  
Domenico Sciabica


 

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