Ci segnalano lavori di “riconfigurazione filologica” del giardino del Villino Florio, come da tabella dei lavori esposta. L’operazione, con il n.o. della Sovrintendenza, si è avviata con il taglio di alcuni alberi d’alto fusto, fatto che però ha messo in allarme i cittadini già provati dalla estesa eliminazione di alberi in una città in cui, dal tram al passante ferroviario alla metropolitana leggera alle rotonde ai sottopassaggi e sovrappassi, ogni grande o piccola opera pretende sacrifici di alberi e verde.
Poiché le strade e i giardini si vanno desertificando a vista d’occhio, ci si chiede: era proprio indispensabile, opportuna, prioritaria, è stata valutata su basi documentarie inoppugnabili e perseguibili, questa riconfigurazione filologica? L’edificio correva rischi a causa di radici o rami invadenti, che si è reso necessario eliminare? Perché allora non mostrare il progetto con tempi e modi della riconfigurazione che verrà, la relazione illustrativa, i costi, gli obiettivi e le finalità di una operazione, che al momento sembra piuttosto allineata con la sparizione piuttosto che con la riconfigurazione del verde? Ci saranno risposte, a queste ed altre domande che sorgono spontanee ad ogni taglio di albero in città? (R.P)