Il crollo della palazzina di Piazza del Garraffello, fortunatamente avvenuto di notte, ripropone in tutta la sua drammaticità il problema della fatiscenza di numerose aree del centro storico di Palermo, il cui risanamento è ancora ben lungi dall’essere risolto.
La Fondazione Salvare Palermo, sensibile da sempre alle sorti del ‘cuore’ della città antica ed in particolare del quartiere della Vucciria cui ha dedicato interventi ed energie anche in tempi recentissimi, nello stigmatizzare lo stato di completo abbandono in cui versa buona parte dell’edilizia civile dei quartieri storici, esprime in particolare seria preoccupazione per le sorti future di Piazza del Garraffello ormai ridotta a un cumulo di macerie e sfigurata del tutto nel suo tessuto edilizio.
La chiusura degli accessi alla piazza per la messa in sicurezza delle parti pericolanti rischia ‒ se non finalizzata a un programma preciso di immediato recupero ‒ di aggravare ulteriormente la situazione consegnando l’intero spazio al totale abbandono, all’immondizia e quindi a un ulteriore degrado.
Colpevolmente danneggiata anche la Fontana del Garraffo durante le operazioni di sgombero; ancora oggi non sono stati rimossi i pesanti tubi in metallo delle impalcature, e non si è provveduto alla messa in sicurezza dell’opera. Non si dimentichi che proprio in quella piazza pulsava nei secoli passati il cuore cosmopolita della nostra città, con la presenza delle Logge dei Catalani e dei Genovesi e le ricche botteghe di pannieri e di argentieri.
La Fondazione Salvare Palermo auspica vivamente che l’Amministrazione Comunale attraverso l’Ufficio del Centro Storico possa provvedere celermente al censimento e all’individuazione delle singole proprietà (in parte anche comunali) e predisporre gli atti necessari per dare inizio a una seria politica di risanamento e recupero dei pochi palazzi superstiti e degli edifici prospicienti la piazza.