Palermo, 21 Gennaio 2016.
“IL MARE PROMESSO. PALERMO: LA RIGENERAZIONE DEL FRONTE A MARE".
TAVOLA ROTONDA, MOSTRA FOTOGRAFICA DI GERLANDO GIACCONE,
GIUSEPPE IANNELLO E FOTO-PROIEZIONI DI GIOACCHINO VALENTI
Il Propeller Club Port of Palermo rafforza il suo interesse per il fronte a mare della Città di Palermo in intesa con la Soprintendenza del Mare, Assessorato dei Beni Culturali e dell'identità Siciliana, per l'organizzazione in collaborazione dell'iniziativa culturale “Il mare promesso. Palermo: la rigenerazione del fronte a mare".
L'idea cardine dell'iniziativa culturale è quella di affrontare il tema del "bello" che c'è, che c'è stato e che ci sarà nel fronte a mare di Palermo.
Ciò attraverso l'analisi di quanto è già stato fatto dal Porto al Foro Italico e quanto si potrebbe realizzare per l'intera zona costiera fino ad Acqua dei Corsari.
All'incontro, calendato per Mercoledì 17 Febbraio 2016 alle ore 16.00, parteciperanno come relatori il Soprintendente del mare Sebastiano Tusa, il Presidente dell'Autorità Portuale di Palermo Vincenzo Cannatella, Maurizio Carta, Adriana Chirco, Aldo Gerbino, il Segretario dell'Autorità Portuale di Palermo Renato Coroneo, il Presidente di Salvare Palermo Rosanna Pirajno, Andrea di Napoli e Salvo Ferlito. Modereranno l'incontro Massimo Blandi, Presidente del Propeller Club Port of Palermo e Francesco Paolo Molinelli del medesimo sodalizio.
Le fotografie di Gioacchino Valenti (sul Porto di Palermo e Cala) saranno proiettate in modo continuo durante la tavola rotonda.
L'esposizione delle fotografie di Gerlando Giaccone e Giuseppe Iannello (in allegato nota esplicativa degli autori) proseguirà fino al 2 Marzo 2016; sarà visitabile dal Lunedì al Venerdì nei seguenti orari: lunedì, martedì, giovedì 8.30/16.30, mercoledì 8.00/18.30, venerdì 8.00/14.30.
L'evento è in accreditamento per la formazione continua degli iscritti all'Ordine degli Architetti e degli Ingegneri
Il Presidente del Propeller Club Port of Palermo
Avv. Massimo Blandi
per informazioni: 3288361457
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Il mare promesso
I sette chilometri di litorale, che si estendono dal porticciolo di Sant’Erasmo e arrivano fino ad Acqua dei Corsari e che comprendono i quartieri di Romagnolo, Sperone e Bandita, erano conosciuti come “il mare della salute”. Lungo la costa sorgevano diversi stabilimenti: Bagni Virzì, Petrucci, Pirandello, Italia, Della Salute, il lido Olimpo. Questi luoghi diventavano, nel primo decennio del ‘900, un posto di aggregazione, farsi un bagno e concedersi un po’ di relax.
Nel corso degli anni il litorale palermitano è diventato famoso anche per il notissimo ristorante “L’approdo di Renato”, locale favorito da Onassis e Maria Callas, e la terza migliore cantina d’Italia. Adesso sembra tutto in uno stato di totale abbandono. Non esistono più gli stabilimenti, colpa soprattutto degli scarichi fognari, che nel corso degli anni hanno fatto diventare quello che prima era “il mare di Palermo” in una zona dove sorgono divieti di balneazione.
Non si può non prendere in considerazione quello che è avvenuto durante il famoso sacco di Palermo, dove le macerie delle ville liberty demolite per mano dell’amministrazione comunale, venivano depositate lungo la costa creando delle colline che hanno inquinato e snaturato il paesaggio. Quelle colline che, dagli abitanti di questi quartieri, vengono chiamate “Ciancimino 1”, “Ciancimino 2” e “Ciancimino 3”.
Qualcosa, nel corso degli anni, è stato fatto ma nulla a che vedere con quello che è stato promesso. Molto invece è lasciato ancora in uno stato di abbandono, basti pensare allo Stand Florio, recuperato e abbandonato nuovamente. Oppure il tentativo di riqualificare Romagnolo, tramite una passerella a mare. Anche in questo caso, a lavori ultimati, viene abbandonato a causa di cavillo burocratico e non verrà mai utilizzato, quindi vandalizzato.
Questo progetto fotografico nasce con l’intento di restituire al palermitano la bellezza di quei luoghi che fino agli anni Settanta erano ammirati da tutti, da chi viveva quel mare giornalmente e da chi visitava Palermo anche sporadicamente. Sotto il degrado, lo stato di abbandono dei luoghi, c’è ancora la bellezza di un tempo, si riesce a scorgere ancora la possibilità di un recupero. Un recupero che nelle altre città d’Europa è avvenuto con grande successo, mentre qui a Palermo stenta addirittura ad avviarsi.
Il progetto cerca un legame con i grandi vedutisti siciliani dell’ottocento, come Lojacono e Leto, e si aggancia al libro fotografico di Francesco Pennino “Palermo d’aMare”, un volume fotografico che raccoglie attraverso fotografie in bianco e nero quello che era il tratto di costa più bello della città.
L’idea è quella di raccontare la costa sud attraverso tre piani differenti: il fronte mare, la costa vista dalla spiaggia e la visione vista dal livello della strada. Si è deciso di includere quest’ultima parte proprio per dare una visione di insieme. Purtroppo nel corso degli anni la costa si è andata via via spostandosi e addirittura in alcuni punti l’accesso al mare è distante parecchi metri dalla costa e bisogna attraversare discariche a cielo aperto mista ad erbacce.
Gerlando Giaccone, Giuseppe Iannello
Note tecniche
Le macchine usate per il progetto sono una Pentax 67, con un 45mm e un 150mm, e una Hasselblad 500 CM, con ottica standard 80mm. È stata utilizzata sempre la stessa pellicola, una Kodak Portra 160, una pellicola che restituisce colori naturali.