I pannelli in mosaico della mostra della porta di accesso al panificio Morello al Capo, riproposti oggi sotto forma di immagine fotografica, sono in corso di restauro a cura della Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Palermo e della Fondazione Salvare Palermo con il contributo dell’Ance Palermo - associazione costruttori edili ed affini -, del Club Canottieri Roggero di Lauria, della Sicily by Car - Fondazione Tommaso Dragotto - e del Gruppo Social Influencer Palermo.
I pannelli, di notevole interesse storico artistico, che presentano uno stato di conservazione mediocre, con distacchi, fessurazioni e mancanza di tessere, sono un bene a rischio dal momento che il palazzo Serenario, di proprietà privata, nel cui piano terra si trova la bottega, ha già subito diversi crolli.
Necessari e urgenti dunque sono risultati la dismissione e lo spostamento temporaneo dei pannelli presso i locali di palazzo Ajutamicristo, gentilmente concessi dalla Soprintendente ai Beni Culturali e Ambientali di Palermo, dove, anche durante l’intervento di restauro curato da Franco Fazzio, sarà possibile ammirarli - a partire dal 15 giugno - fino a quando, restaurato l’intero palazzo Serenario, verranno ricollocati nella posizione originaria.
Una sinergia ben riuscita tra Amministrazione regionale, imprese, azione civica e associazionismo con l’obiettivo comune di salvaguardare, tutelare e valorizzare la più alta testimonianza a Palermo di quella cultura modernista, diffusasi tra la fine del XIX secolo e i primi decenni del XX, in Italia come Liberty e in Europa come Jugendstil o Art Nouveau.
L’intera mostra marmorea insieme ai pannelli, progettati come un organismo unitario con lo spazio interno della bottega, vengono realizzati presumibilmente tra il 1902 ed il 1908 quale dono di nozze tra Salvatore Morello e Vincenza Morello, da un brillante artista ancora non univocamente determinato.
Il pannello superiore contiene la denominazione del panificio, Salvatore Morello, che peraltro coincide con il nome dell’attuale proprietario e discendente, che ha assicurato l’attività fino al 2013, elegantemente resa con un mosaico color oro su fondo a ramage, inquadrata da fasce a motivi geometrici ritmati dal motivo simbolico della spiga; nel pannello laterale è invece una elegante figura allegorica femminile che rimanda all'antico culto di Demetra e alla collegata simbologia della fertilità e dell'abbondanza, cui è strettamente collegata la funzione stessa della panificazione.
La Demetra ha costituito sin da subito un riferimento per gli abitanti e commercianti del mercato, nella quale si sono identificati attribuendole l’affettuoso appellativo di Pupa.
Il palazzo Ajutamicristo, sito in via Giuseppe Garibaldi n. 41, è aperto da martedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.30, il lunedì ed il sabato dalle 9.00 alle 18.30, la prima domenica di ogni mese dalle 9.00 alle 13.30.
Ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura.
Presentazione del restauro a Palazzo Ajutamicristo 1 marzo 2016
Link per contribuire al restauro con una donazione
Conferenza sul restauro a Palazzo Ajutamicristo 1 luglio 2015