Pubblichiamo in questa pagina la lettera che la Presidente della Fondazione ha indirizzato alla Soprintendenza BBCC di Palermo:
Palermo, 8 maggio 2015
Egr. Soprintendente ai BB.CC.CC.
Dott.ssa Marilena Volpes
e p.c.
architetto Lina Bellanca
Dirigente responsabile Soprintendenza BB. Architettonici
Via Pasquale Calvi 13, Palermo
Oggetto: lavori adeguamento piazza Castelnuovo al passante ferroviario
Egregio Soprintendente
Gent. dott.ssa Marilena Volpes,
avendo appreso dalla stampa dell’apertura di un cantiere a piazza Castelnuovo, interessata dalla uscita in superficie della linea sotterranea dell’anello ferroviario, e avendo altresì appreso che il progetto di adeguamento comporta una sostanziale modifica dell’assetto della piazza storica, le esponiamo i nostri dubbi e le preoccupazioni che gli interventi di ammodernamento dei servizi di trasporto, pur indispensabili, nuocciano agli assetti stratificati di aree storiche di grande valore anche simbolico, senza reali compensazioni funzionali ed estetiche.
Ritenendo che la Soprintendenza abbia studiato con attenzione e cura il progetto di adeguamento presentato da Comune e impresa appaltante, le esponiamo le nostre perplessità contando di ricevere le assicurazioni che si attendono i cittadini a cui sta a cuore il destino della città.
La Fondazione è allarmata per lo stravolgimento che subirà l’assetto di piazza Castelnuovo, in merito ai sottoelencati punti:
- il previsto taglio di un filare delle palme che circondano il Palchetto della Musica, opera di Salvatore Valenti del 1875 il cui primo intervento di restauro è stato attuato e donato nel 1987 da Salvare Palermo che nel 1999 ha altresì integrato il palmeto con tre esemplari mancanti, comporterà un impoverimento dell’area verde a favore dell’area glabra delle scalinate di collegamento, con rilevanti conseguenze estetiche e ambientali;
- l’eccessiva prossimità al monumento degli sbocchi, ai quali si sacrifica un buona fetta del giardino che subirà alterazioni anche nel disegno planimetrico, le vibrazioni meccaniche sotterranee e l’incremento del traffico pedonale che la stazione ferroviaria accenderà, potrebbero danneggiare la struttura del palchetto ma di sicuro alterano l’integrità della piazza e la funzionalità del giardino, ferendo anche la sensibilità di quanti credono nella urbanistica partecipata;
- il valore estetico e compositivo degli interventi urbanistici previsti, per quel che si intuisce funzionali alla fruibilità del mezzo di trasporto sotterraneo ma non a lasciare tracce architettoniche rilevanti, risulta inferiore al valore, perfino affettivo, dell’odierno assetto paesaggistico della piazza che rappresenta, nella sua configurazione complessiva, un periodo fondamentale dello sviluppo urbanistico della città ottocentesca;
- al contrario di quanto avvenuto nei primi anni 2000, quando il rinnovo del disegno della piazza per incarico del Comune fu operato senza intaccare le preesistenze, gli interventi programmati per dare accesso al passante ferroviario prefigurano pesanti menomazioni dell’assetto storico, risalente al 1875, dell’impianto di palme sostitutive delle originarie erythrine, e dell’intero contesto anche nella parte rinnovata.
La scelta di far sbarcare i passeggeri del passante in piena piazza Castelnuovo, incomprensibilmente approvata dagli organi competenti senza opportuna esposizione ai cittadini depositari del medesimo diritto di scegliere, appare a chi scrive quanto mai demagogica, concettualmente arretrata e intellettualmente pigra, per non aver valutato soluzioni alternative atte a riqualificare aree degradate vergognosamente esistenti nei pressi.
Consegniamo alla sua attenzione le predette perplessità, rammaricati del ritardo con cui la cittadinanza viene a conoscenza di scelte urbanistiche troppo radicali per non essere condivise, ma fiduciosi che lo scrupoloso monitoraggio, operato a tempo debito dalla Soprintendenza, possa ora fugare le ombre che la mancata informazione sui lavori in oggetto, da parte degli enti pubblici di riferimento, ha generato in chi si riconosce in questo allarmata denuncia.
Si chiede pertanto alla Soprintendenza di rivalutare la propria posizione, in caso ritenesse fondate le suddette osservazioni.
Certi di un puntuale e sollecito riscontro alla presente, porgiamo cordiali saluti.
la presidente
prof. arch. Rosanna Pirajno